Spogliarsi della carne
e spaziare a casaccio,
nudo come un inverno
che spira su piazze in fiamme
per congelarne lingue
e conservarle.
Smarrirsi nello spazio
di preghiere, di speranze,
come un dio imbrattato di sangue,
appeso nelle stanze,
caduto troppo in basso.
Niente più regole,
niente più scorza,
solo il piacere
di un volo in libera rotta.