Scossi i cavalli
Fuggendo via son diventati fumo
Tempeste polverose e bizzose grida
Spasmi di stanchezza poi calmati
In un placido andare
Con la criniera ondeggiante
Agli spifferi del vento
Spensi le luci
Nelle stanze albeggiate
Spingendole verso nuvole ammassate
In mille forme che si andarono stendendo
Sbiadendo appena il cielo
Come la bianca spuma il mare
Piansi delle lacrime
Riflesse alla finestra
Che invisibili si spensero più amare
Nell'anima brillando
E bagnando come rugiada
L'immobile statua di nebbia
In memoria di gloriosi soldati
Caduti ai suoi colpi.