Da un campo di buio profondo
è splendido guardare il cielo
limpido di stelle
sollevato schiacciato
da così tanta immensità
Ti senti minuscolo
nello stesso tempo immenso
senti di farne parte
di essere un punto di coscienza immortale in bilico fra due universi
non conosciamo l’ultima Verità delle cose
perché in verità non l’abbiamo veramente mai cercata in massa
per sbilanciare la bilancia universale ci vuole un peso di quantità
oltre che di qualità
anche un sa lumi ere lo sa
in fondo malgrado le nostre grandi profondità di essere siamo esseri di superficie
accontentandoci nei godimenti di piccole cose
ma siamo dall’esperienza spinti a tra scende re
da terribili mortali rinnovate rinnovanti sofferenze
forse non abbiamo mai creduto nella possibilità impossibile di trovarla
fermati da quella stagnante voce dicendoti tira a campa
anche per paura di andare via folle mente di testa
per timore di perderci nelle vertigini di assoluti contrastanti
abissi eterni
squarcianti l’essere nelle sue “vesti gia” più profonde nei lampi in luce
di un eterno ritorno a casa