Angolo di paradiso,
questa collina,
tra ulivi frondosi,
carichi di frutto,
stendo il corpo
sul campo.
È luogo magico,
condiviso con nessuno,
anche un respiro
di altra persona
mi turberebbe,
persino le parole
mute del silenzio,
spezzerebbero l’armonia.
Qui raccolgo i pensieri,
cigni che s’arrampicano
sulla brughiera
di una notte tempestosa,
sciolgo nodi dubbiosi
dall’anima appesantita,
tra il pianto
cerco risposte
ai perché,
ululati di lupi nella mente.
Sorprende riscoprirmi
debole ed insicura, io,
che pensavo d’esser forte
più dell’Odisseo,
non ho guerrieri
ne mari da solcare,
ho solo me,
nemica di me stessa.
Ascolto il canto delle sirene
sparso nel vento.
Tolgo i tappi di cera,
cullata,
m’adagio sulle ali del sogno.