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In ricordo della fanciulla del quadro

Donna in giardino
al sole del meriggio
il tuo libro di versi...
Ad ogni canto,
l'anima seguiva
invisibile, un filo.
Pure era bello il tuo sito
tra sempreverdi e tra fiori
con molta pace nel cuore
e un sussurro di vento,
con la tua casa di presso,
protetta dal tempo,
con quella micia piccina
che in grembo tenevi.
C'era una brezza marina,
una musica lieve e,
tra il profumo dei cedri,
una voce argentina:
“fanciulla, non lasciare
il tuo quadro! ”
Ma, la fanciulla in giardino
raccolse i suoi versi;
poi si levò dalla sedia,
si mise a danzare;
colse una zolla di terra,
un pezzo di mare
e ancora un lembo di cielo...
Poi si mise in cammino...
Con la sua grande valigia
quel quadro lasciava,
mentre ogni cosa gridava:
“ritorna!
Che fai?! ”

 

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1 commenti:

  • Giuseppe Tiloca il 14/10/2009 15:02
    Che bella. Hai fatto molti paragoni con la vita reale. Mi sembra di vedermi in quel quadro ( la mia terra ) e quella persona che va via da li. è molto bella giuseppina.

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