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Due cure

Da lunghi giorni
ingurgitando veleno
in umano contatto con l'insano dolore
allungo il mio cono d'ombra
pesante, greve nuvola
densa di cristalli gelati
opacizzati
non riflettenti
raccolgo in me il male di vivere
Dovrei abitare sulle sponde del Gange
per intimi riti di purificazione
ed abluzioni d'acqua
sacra lancia lucente
lanciata a sconfiggere il buio dolore
Ma a volte ne sono stremata, trafitta
annego, sprofondo
nelle sabbie mobili dell'essere occulto
Mi ritrovo al mattino invasa da sentimenti oscuri
antichi sensi di abbandono
tristezze ed incertezze di primordiale memoria
Eppure nella mia vita non è cambiato niente
Ma è così, finchè mi farò carta assorbente di umane sofferenze
Due cure, equivalenti
scelgo per me
Le tue parole, alito caldo sussurrato a fior di pelle
sottile filo di congiunzione in similitudine
unificante in primavera di sensi
La poesia, che strappa dal fetido giogo i fantasmi urlanti
e a poco a poco lava la mia anima
distendendola ad asciugare su fili di comune unione superiore
in luce sorgente d'amore universale

 

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12 commenti:

  • Anonimo il 14/11/2009 16:26
    ... carta assorbente di umane sofferenze...

    Applausi.
  • Anna G. Mormina il 05/11/2009 18:13
    "... a poco lava la mia anima...!
    ... bellissima, bravissima!!!!
  • Anonimo il 23/10/2009 21:51
    molto bella. ciao salva.
  • Nicola Saracino il 22/10/2009 21:33
    Due cure per il male incurabile di ricercare proposizioni sintetiche a priori, di sezionarsi in orizzontale, in verticale, fino alle radici ancestrali nei sottofondi comuni: 'le tue parole', 'la poesia'. Che riesce ad attecchire anche sul vecchio tronco dei ragionamenti. L'ultimo verso mi sembra in 'unione superiore' con Mastro Vincenzo. Bella introspezione, cauto passaggio dove è già passata la trivella, guidato da messer buon gusto. Nicola
  • Anonimo il 22/10/2009 12:13
    Giusi.. magnifica.. costretta, dolorante nelle trame della imperfetta materia.. sprofondo nelle sabbie
    mobili io carta assorbende di umane sofferenze... scatto e mi purifico.. liberandomi nella poesia..
    grande
  • Anonimo il 21/10/2009 07:52
    E come carta assorbente... raccogli e fai tuo questo messaggio... lava tutto il tuo dolore con l'affetto che provo per te, asciuga le lacrime che possono sgorgare amare e lascia scorrere quelle di gioia!! Ti voglio bene.. Dani
  • Anonimo il 20/10/2009 23:07
    Magnifica.
  • Ugo Mastrogiovanni il 20/10/2009 18:39
    Un percorso analitico tortuoso ma comprensibile. Versi profondi in un breve tragitto di forti emozioni per un finale gradevole e inatteso.
  • Anonimo il 20/10/2009 17:26
    la poesia, come catarsi.. magistralmente scritta
  • loretta margherita citarei il 20/10/2009 15:56
    molto bella
  • Patty Portoghese il 20/10/2009 15:38
    Dura, incontrovertibile succedersi di eventi. Chiusa spettacolare.
  • Vincenzo Capitanucci il 20/10/2009 14:57
    Siamo carta... assorbente... una luminosa carta... che assorbe ombre... e questo da dolore... ma penso che sia il cammino verso la luce...

    Quanto inchiostro ancora potremo assorbire... senza strozzarci annerirci definitiva mente?...

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