Luce fioca nell’antico borgo,
distinguo appena vetuste pietre
e ombre di vento sui fronti.
Arcane forme si mostrano
d’improvviso fra fumi d’insolito,
frammenti di tempo in cristalli,
si manifestano in bifore d’avorio.
Un angelo dai lunghi capelli
si pettina ignaro,
l’occhio ladro mi tradisce
incrociando il suo sguardo nudo.
Un tremito mi pervade,
il passo risuona lesto,
in un baleno m’allontano,
la luna mi ride specchiandosi nella fossa