Quando io nacqui ero solo un seme,
un seme deposto nella terra che non sapeva dove guardare.
Un seme timido ed ancor protetto dalla sua scorza che non
voleva cedere alla sostanza che la terra in cui vivevo, tentava di darmi.
Sapevo che sopra di me c'era il sole che caldo e vigoroso
voleva farmi crescere.
Sentivo che dal cielo scendeva la pioggia che con la sua
abbondanza mi avrebbe dissetato.
Ma anche se sapevo, io non mi riscaldavo,
anche se sentivo io non mi dissetavo.
Forse perché sapere vuol dire anche capire
e spesso è cosi facile fingere di non ascoltare.
Poi un giorno, un raggio di sole, raggiunse la mia culla
e capii che intorno non c'era solo terra brulla.
Il raggio mi scaldò ed io mi sentii meglio, la forza e
l'energia mi diedero coraggio.
Man mano che acqua e sole giungevano al mio cuore,
la vita tutt'intorno sembrò prender colore.
Così nacque un germoglio che con grande vigore,
io spinsi fino in cielo per gustarne il sapore.
... e poi da quel germoglio un dì nacque una rosa,
che del suo bell'aspetto fu sì tanto orgogliosa.