veramente io intendevo proprio la libertà... La libertà di essere noi stessi. Però spesso e volentieri chiniamo il capo davanti a tante cose e le accettiamo snaturandoci perchè crediamo che non si possano cambiare. Sottovalutando noi stessi e quello che potremmo fare solo se... È vero si paga un prezzo altissimo a lottare fino in fondo e per questo preferiamo morire lentamente operando le scelte più facili, quelle socialmente più accettabili dalla comunità. Però la sopravvivenza, il trascorrere lento dei giorni in attesa che qualcosa cambi ci lascia con l'amaro in bocca perchè in fondo sentiamo che quella non è VITA.
La sopravvivenza è la totale assenza di emozioni. Non vita, quindi. Hai assimilato il concetto della libertà probabilmente con altre cose, quali: il senso di fratellanza, rispetto, amore. Ma la libertà è altro. La libertà è scegliere chi essere e cosa fare. Ma qui si apre una varagine: chi è colui che nella vita riesce veramente ad essere ciò che vuole? Qual'è quella società talmente perfetta da assicurare ad ogni cittadino il lavoro secondo le proprie inclinazioni? Resta la fame e la sete di giustizia. Fabio.
Anonimo il 03/11/2009 09:52
bellissima questa poesia, cara Alessandra.
Un abbraccio.
é vero, di sete non possiamo sopravvivere