mio padre diceva sempre "prima il dovere, poi il piacere" e questa frase, nonostante l'abbia combattuta, mi si è inserita dentro le connessioni neuronali, cosicchè difficilmente abdico al senso di responsabilitò collegato al lavoro... il lavoro, anche se piace ed è fonte di realizzazione ed espressione personale (ed io sono fra i pochi fortunati che ha scelto e si è costruita una professione su misura), è comunque responsabilità, impegno, a volte anche fatica, rigetto, burn out, noia e necessità... a meno che non si appartenga alla categoria delle ricche ereditiere
hai perfettamente ragione Vincenzo, ma purtroppo lavoro, troppo spesso, per non dire quasi sempre, è meramente procura cibo, complimentissimi per la tua poesia, ed anche per il tuo lavoro se non è semplicemente procura cibo, un salutone