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L'anello perfetto. (La vera storia del mio 'primo' e, per fortuna, 'ultimo' anello di fidanzamento!)

Il pegno d'amore,
la meta e i solenni sponsali,
una donna realizzata, l'uomo ideale,
per sempre il suo amore, i figli, il focolare.

Principessa dalle dita perfette,
del suo HAREM, una delle predilette,
un lampo, la giusta percezione e rinsavì,
lei non era certo la sola per quello lì.

E così,
quell'anello maledetto,
dalla morbida scatola di gioielleria di tutto rispetto,
per troppo poco cinse il prescelto anulare
tra lucide unghia laccate e il profumo giusto d'amare.

Precipitò dal girevole ponte
lanciato da un finestrino aperto
al centro dei due mari
e tra le due sponde,
così che spinto dalle correnti,
tra pesci, alghe e natanti,
potesse far bella mostra di sè
il falso simbolo di due ex amanti.

 

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5 commenti:

  • Anonimo il 09/12/2010 20:19
    I pesci saranno atratti dal luccichio dell'oro fino a quando le alghe non lo faranno sparire.
    Forse farà la felicità di qualche operaio intento a dragare il fondo del porto di Taranto fra qualche centinaio di anni. Peccato che non potrà leggere la tua poesia per capire perchè si trovava in fondo al mare.
  • Anonimo il 08/03/2010 00:17
    Bella poesia, intensa, vissuta piena di coraggio e di desiderio di vivere l'amore pienamente, aldilà di ogni costrizione o concezione ideale! !! brava!!!
  • Giancarlo Stancanelli il 10/02/2010 12:21
    Divertente.
    Oddio, immagino che viverlo per te lo sia stao un po' meno, ma veramente ne hai tirato fuori un gioiellino!
  • Anonimo il 03/11/2009 21:38
    Ottima!
  • Samuele Scagliarini il 03/11/2009 17:45
    Stupenda l'ultima strofa, tutta... e la chiusa!

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