naufrago in questo oceano metropolitano
penso al tuo sorriso
che fissa le dolci colline moldovene,
vedo finestre
piangere umidità,
sento note di Doga
prigioniere del mio cuore,
percepisco acide tensioni
che impregnano l’aria,
assaporo odori dolciastri
di fatiche ancestrali,
sogno morbidi velieri
carichi di spezie.
all’orizzonte, profumo di terra bagnata,
sono le isole disabitate della mente,
antica premessa di continenti alla deriva
ripartiremo insieme