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Notte di cartone

Il fumo di una sigaretta danza alla luce di un lampione
Una coperta di vino scalda la mia notte
Lo sbattere incessante di farfalle contro quel vetro luminoso
Accompagna come un tamburo, i minuti
Che rincorrendosi nel buio vanno incontro al mattino.

 

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5 commenti:

  • Anonimo il 02/06/2011 13:03
    Superficiale
  • Anonimo il 18/03/2010 10:36
    Viva il Minimalismo! Ottima. Unica critica evitare gli aggettivi personali - mio - mia ecc. sono superflui e limitano il minimo che per verso e scelta linguistica deve tendere all'universalità. Se dico "mio" chiudo l'universalità del sentire poetico. Infatti "mio" è un aggettivo possessivo maschile singolare. Comunque mi piace. (Scusa la deformazione da rompipalle!)
  • claudia mezzetti il 09/11/2009 08:01
    Versi delicati che portano in sè il peso della solitudine notturna. La notte sembra riposo, silenzio, in realtà spesso è un momento di vitalità estrema. Io adoro la notte perchè acuisce i sensi accendendo limoni nel buio... io abito lì...
  • cristina russo il 09/11/2009 02:33
    Questa poesia è come una farfalla che ti trapassa e poi se ne vola via, taglia con leggerezza proprio come un foglio di carta. "Quando fuori cessa il lavoro, rimane il nostro lusso di poter scrivere nel buio" (Marguerite Duras)
  • Anonimo il 08/11/2009 23:14
    Malinconica, piaciuta.

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