Te ne stai lì, sul palo della luce
e mi guardi ridendo,
mi scruti tra le fessure della casa.
Voli con indifferenza sulla mia testa
seguendo i miei passi da lumaca.
Non incrocio il tuo sguardo
per non essere la prossima vittima;
il tuo potere mi intimorisce.
Anche la tua assenza è ingombrante.
in effetti, questo rapace di per se, incute timor revenziale e induce alla stesura di siffatti versi che impersonificano quasi fotografandola la natura spietata del medesimo...
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