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Muta Madre

Tremava la terra ed io nascevo.
Di carni impastate col desiderio
mi hai fatto
con carezze sincere
nutrito,
dei tuoi passi incerti conosco il suono.
Ora mi chiedi ogni sera al telefono
se il mio ventre è pronto ad accogliere il seme.
Ed io piango muta,
a mille anni da te distante ora
del dolore che il tuo cuore solo sente.

 

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5 commenti:

  • 31 31 il 15/11/2009 14:44
    troppo sofisticate me
  • francesca cuccia il 14/11/2009 21:30
    Parole stupende brava,
  • Anonimo il 11/11/2009 22:27
    una poesia che esprime dolore e lontananza, davvero dei versi che ti entrano dentro, con delicatezza.
  • Cinzia Besaldo il 11/11/2009 19:05
    grazie Ugo.
  • Ugo Mastrogiovanni il 11/11/2009 18:34
    Versi veloci, ben scanditi, molto validi. È forte il profumo di giovinezza misto a un istintivo rimorso di una figlia lontana, alla soglia di diventare donna, matura, come la vorrebbe l'inimitabile amore di sua madre.

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