Adagio l'anima
su un divano di nubi,
estraniandomi totalmente
dal peso del vivere quotidiano.
Dura appare la vita,
conservare la propria serenità
è una lotta,
mentre la crudeltà
di alcuni,
falcia la mia dignità.
Vige la legge del branco,
lupi divorano agnelli,
il gioco del gatto
e del topo,
furbizia,
il mondo
è dei furbi.
Sconto il mio peccato,
cammino nel recinto
del gulag preparato,
ma non indossa
il burqua, il mio
spirito libero,
non si assoggetta
ad ideologie di partito,
così sono diventata
l'operaia a rischio,
sul filo del licenziamento,
scomodo personaggio,
solo perché ho il coraggio
di mostrare
il mio libero pensare,
lottando per giusti diritti.
Non cedo a ricatti morali,
pur non condividendo,
rispetto il pensiero altrui,
vorrei che lo stesso
rispetto fosse
a me rivolto.
Sul filo dell'altrui arroganza,
funambola,
cammino,
non mi vedranno vacillare,
non cadrò,
resisto al mobbing velato,
lavorare è un mio diritto,
nella Costituzione ciò è scritto,
il lavoro è la mia dignità,
lavorare, per me donna,
è sinonimo di libertà