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Controtendenza

Come fasci di luce
da bruma celati

Inadeguati si erra
dal facile conformismo

Come il niente
ci s'alterna al tutto

Nel soffocar s'impara a respirare
Vivendo s'apprende il morire.

 

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6 commenti:

  • Free Spirit il 22/11/2009 18:58
    Ha ragione, ma non si deve scusare di nulla la critica è sempre ben accetta purché sia costruttiva, lasci pure libero di esprimersi il suo spirito critico, Ciao Fabio
  • fabio martini il 22/11/2009 18:46
    ok no problem... lei non e' sotto processo, sotto processo c'e' il mondo intero che non dovrebbe mai emarginare nessuno... ma ricordi free spirit che chi ha cambiato il mondo sono sempre stati coloro che si sono ribellati dall'etichetta di emarginato contro i benpensanti... forza allora, scriva le sue poesie con tutta la sua forza che io d'ora in poi leggero' con meno spirito critico. mi scusi.
  • Free Spirit il 22/11/2009 18:31
    Da questo tentativo di poesia in parte anche introspettivo, volevo far trapelare quel senso di inadeguatezza, di inquietudine, di sofferenza che si prova quando ci si sente diversi dalla massa, fuori luogo, per i motivi più svariati, a causa del nostro carattere, modo di pensare e vedere le cose etcetera...
    Sentendosi diversi ed essendo visti come diversi a volte si rischia di essere emarginati, allontanati, relegati alla solitudine, a volte quest'ultima ricercata come rifugio per estraniarsi dai problemi che ci attorniano.
    A volte per non sentirsi esclusi si decide di indossare maschere che non ci appartengono, nel tentativo di amalgamarsi
    alla massa ed essere uno dei tanti, per poter essere accettati e non giudicati come diversi.
    Riflettendoci forse possono sembrare una contraddizione i primi due versi. In un certo senso quella bruma sta a rappresentare le maschere che indossiamo e che celano il nostro vero io, per questo la nostra luce è come offuscata.
    Mentre vivendo al di fuori degli schematismi della società, rifiutando di uniformarsi alla massa e di intraprendere la via del facile conformismo si vive essendo se stessi, con tutte le proprie diversità caratterizzanti.
    Però la nostra luce interiore rischia lo stesso di essere ottenebrata, questa volta dall'ombra dell'emarginazione, della solitudine, del senso di inadeguatezza, dall'inquietudine.
    Il diverso si può sentire come nullificato, come il niente in contrapposizione al tutto rappresentato dalla massa.
    Non sono io Sam e non so chi sia, ho visitato il suo blog solo dopo aver letto il suo commento Fabio, c'è sicuramente della similitudine tra i suoi bei versi e la mia 1°massima o minima che sia, che ho scritto ispirandomi ad una frase letta tempo fa in un racconto e che dice "Soffocando ho imparato a respirare".
    Nelle difficoltà e nel dolore l'atmosfera che ci circonda sembra quasi asfittica e irrespirabile, però una volta risollevatici dalle nostre cadute i nostri respiri divengono più forti.
    Come dice lei non solo morendo ci si può render conto della bellezza del vivere, ma anche in ogni singolo istante della nostra esistenza, come quando felici si sta bene con se stessi, apparendo per quello che si è realmente, lasciando al nostro io interiore la libertà di esprimersi, senza maschere e costrizioni.
    A volte però capita che i nostri giorni siano bui, difficoltosi, dolorosi così che il nostro vivere appare quasi come un triste non vivere o un morire nel vivere.
    Ho cercato di darle una spiegazione, non so se ci sono riuscito o ho fatto soltanto confusione, comunque Fabio la ringrazio per la sua franchezza e per il suo sincero, attento e dettagliato commento e ringrazio anche voi Daniela e Loretta.
    Soltanto essendo se stessi, lasciando respirare le proprie diversità si è liberi di essere, invece che apparire sotto false vesti che non ci appartengono.
    Saluti
  • loretta margherita citarei il 16/11/2009 16:16
    ottima x come è scritta
  • fabio martini il 16/11/2009 14:14
    l'argomento sarebbe interessantissimo anche se a me non è chiaro qualcosa, parrebbe una contraddizione il primo verso dal secondo... come mai ho questa impressione? Come fasci di luce
    da bruma celati
    Inadeguati si erra
    dal facile conformismo...
    se si erra dal facile conformismo come mai poi (se e' facile?) "come il niente
    ci s'alterna al tutto"? ma forse inizialmente era da considerarsi: NEL (facile conformismo)?
    il penultimo verso come due massime una dietro l'altra, la prima poi è sicuramente molto buona ma mi pareva d'averla già letta e allora l'ho cercata e trovata: Senza darsi troppe arie,
    pur se nell'esserne rimasto a corto
    s'insinua il rischio di soffocare

    Senza dirsi in asfissia
    poiché è dove non c'è aria
    che meglio s'impara il respirare

    Senza restar a bocca chiusa
    meglio ch'essa si spalanchi
    quanto meno per sbadigliare...
    le dice qualcosa questa poesia di un certo SAM? probabilmente è lei vero?
    http://www. blogger. com/profile/13662704610673146156
    http://meditatamente. blogspot. com/2008/12/senza-darsi-troppe-arie-pur-se. html

    la seconda massima: direi che è strana... cosa vuole dire "Vivendo s'apprende il morire"? direi che è lapalissiano no?... oppure intendeva dire che morendo si apprenderebbe il piacer d'aver vissuto? mah...
    direi che siamo lontani dal cuore... con gli effetti speciali non si vincono le fiducie.
    mi scusi per la franchezza ma non me ne voglia. fabiomartini
  • Anonimo il 16/11/2009 11:48
    Concordo... nel soffocare si impara a respirare!! Soffocando le nostre diversità per poter convivere, uccidendo piano, piano quello che si è per indossare una maschera ed essere quello che gli altri desiderano!! Mi piange il cuore ma è proprio come dici... bellissimi versi...

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