Ti vedo seduta in cucina
vestita di quel sari colorato
la nudità della tua spalla amica ti fa dimenticare il tempo passante
I gomiti appoggiati sul tavolo ti fanno male
sei troppo magra
le mani fra i capelli arruffati
scompigliano i tuoi pensieri
come ogni volta che ti guardi dentro
Ripensi alla tua giornata al tuo lavoro
alle emozioni poetiche vissute
a quella bellezza in te
sentita eterna mente sfuggente
tradita
spesso senti nel tuo cuor bambino la sua culla assediata
da ombre di girasoli dai lunghi coltelli
mentre bevi sforzandoti l'ultimo sorso buio
di un freddo cafè amaro
I tuoi occhi fissano quella crepa sul muro danzante
Domani ti dici
pur sapendo che probabilmente non lo farai
dovrò chi amare un opera io per chi "Uder" la da lì entrano tutti i miei franchi fantasmi
Ti alzi stanca mente
getti un ultimo sguardo panoramico sul tuo mondo
controlli che il gas sia chiuso
Ti volti
e spegni la luce dell'ignobile neon
non vedi la luce emanare dalla crepa
ne ascolti la voce del Suo Vicino presente
ma in cuor tuo già lo sai della rivolta dei poveri contadini e
ridi dentro a crepapelle
squarciando nel tuo passo felice la profonda gola della notte