giorni svuotati di senso
il corpo robotico
si abituava alla morte
l'anima evaporava
sconfitta dall'usura
usurata dalla sconfitta
in sottofondo, rumore
e il sordo suono, inumano
di insignificanti parole
un gusto acre nella gola
rassegnazione e rabbia
tutto ciò che possedevo
giorni e notti
uccisi e depredati
da meccaniche azioni
paralizza la paura
nel pensare a chi è costretto
per l'eterno a questa pena
ogni giorno un po' morivo
nel sentir quel timbro atroce
click
e riponevo il cartellino