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L'alchimia ausiliare delle parole nel demenziale mito dell'ebreo errante

Cammino
nel mio immortale deserto

il mio viso
sprofonda
lenta mente
nell'orma dei miei passi d'ombra

nel frigido giorno della folla
non ho saputo scaldarmi

Follia
lasciami nudo

nel vestirmi
con i vostri occhi
ho consumato solo le ali del mio cuore
per pochi misere voli Or gas mi

Ora
è sempre più imperioso nell'esilio
il bi sogno
l'ausilio
della calda solitudine della notte
per sciogliere me stesso
in un forno

Guardo
da lontano
con occhi vivi
la Vita in Amore

negli imperi orgiastici del mio volere
nel solerte apollineo Sole di volere essere un dì

di rimanere in Un

dionisiaco solere

 

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2 commenti:

  • Anna G. Mormina il 19/11/2009 11:00
    "... calda solitudine della notte per sciogliere me stesso...", ... è una necessità... accade spesso anche a me... questa tua poesia, la faccio mia... molto bella!!!!
  • loretta margherita citarei il 19/11/2009 10:25
    verità in gioco di parole apprezzata

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