Il mio corpo
emette suoni spenti,
sospeso
tra vuoto e morte.
Spargo sale sulle sue ferite,
allontanandomi dalla realtà.
Naufrago nell'oscuro abisso,
in vivida luce retrospettiva
circondandomi di miraggi e di chimere.
Sulla scena vuota,
amorfi attori
con un'eburnea maschera,
lerci e malandati,
rappresentano
con parole criptiche
l'illusione amara d'immortalità,
disseminando apatia nel mio essere,
elargendo sensazioni
che scavano nell'ego,
invadendo l'aria
di acri sapori,
capaci,
soltanto.
di far scrosciare
lacrime.