Caro filosofo!
Non è meraviglioso che nell'ora
delle vostre labbra a riposo,
la voce del poeta vivo di vita
schiuda versi di voi degni?
E quanto è orrido le vostre sentenze sentire
Su coloro che regole imposto non hanno.
Schiavi o servi "solamente"
Di uno stile da altri dettato
Voi universali parlate,
ma se per me la filosofia accettassi,
pazzia rimorso ancor maggiori attenderei!
Tentate, scrivete per salvare
come me anime deboli
Chi il vizio ha in sé
Non teme di sbarazzarsene
Non dimenticate!
Egli ha chiesto e si è concesso,
chi teme questo e ogn'or dei vizi
senza conoscer pensa,
non rinvia forse la sua libertà?
Ma no!!
Il frutto del desiderio
all'uomo non è un bene,
Fortuna e doni del caso?!
A frustate respingete!
Noi, dalla nostra li viviamo,
ci sguazziamo dentro
e come la scena a teatro,
poi finirà..
Noi, per voi coglioni del mondo
Li lasceremo con la macchia sul cuore
Quell'oceano profondo
Dove Amore è abisso
e specchio del tramonto.