Eppur pareva
gioia infinita,
canto della mente,
pace dell'anima.
È crudeltà
che spinge l'uomo in abissi profondi,
o è consapevolezza
di quel che sempre sarà?
Sofferenza protratta.
Bello l'enigma rapppresentato dall'Autrice. Bella la poesia con versi e costrutto ben dosato che rende l'idea immediata al lettore. Riflessione che tutti dovrebbero fare...
Bella e scritta molto bene... Complimenti,.. Bravissima!
... e quella consapevolezza lacera la mia anima... Ne farei volentieri a meno... --------------------------
sì, una sofferenza protratta, aggettivo molto azzeccato. Bella poesia.
Anonimo il 02/09/2010 18:58
... o una crudele consapevolezza...
Mi è piaciuta, ti faccio i miei complimenti.
Anonimo il 24/08/2010 17:03
complimenti.. mi piacciono molto le chiuse epigrammatiche... danno un vago sentore di sentenza personale... anch'io le uso talvolta.. per il concetto espresso concordo.. dalla sofferenza sfocia la vera essenza umana..
Direi ad un certo punto... Consapevolezza... che lo spinge negli abissi dell'essere... tramutando la sofferenza in gioia... il buio in luce...
Bellissima Queen..
Anonimo il 27/11/2009 20:45
come la vita stessa anche la sofferenza giunge al termine... tutto un inizio ed una fine... ci vuole pazienza... uno sbadiglio di ottimismo ed un pizzico di leggerezza... leggerezza per il cuore, per non lasciarlo completamente inabissare... bella.