Fratello mio,
sfuggi lo sguardo?
Seduto in disparte rimiri
con occhio soltanto
il mio decidere affranto.
Se questa fratellanza
questa morte univoca
fosse per te ragione
saresti ancora mio sangue?
Non parli, scosti la tenda
e con semplice inchino
congedi il mio dolore.
Ti sognai al limitare del bosco
quando luna e sole
erano pallide luci
lì ti trovavo, eremita silvano.
Ora che guardo e sento,
la nostra unione distante
mi chiama all'altare di voci
e credo fuliggine e ossa
liberino la mia schiavitù.
Morirai con me
pallida figura notturna, iridi
focate segneranno il cammino,
quando getterai grano e sale,
promesse non nate
in boccioli mai schiusi.