I raggi delle tenebre filtrano
dal vetro opaco,
talmente scuro, che il buio
si somma.
Un infinito bagliore oscuro
e la via non esiste.
I pensieri di questa situazione
mi rimandano dentro
all'interno del mio male
ma mi muovo cieco,
come se un corvo mi avesse
dilaniato gli occhi.
Il tremore del suolo mi scuote,
non troppo però
e sento sulla mia pelle ragni, insetti,
e topi scorrere.
Dimeno l'esistente e il suo contenuto
ma non sono appagato
dal mio risultato, privo di mutazione.
Un uncino s'appiglia alle membra
solleva il mio corpo assuefatto
e collassa lo spirito sporco di fango.
Motori accesi in continuazione,
muovono ingranaggi sudici di sangue
e il sudore gelato scende implacabile
per torturare, dentro e fuori
dentro e fuori, dentro e fuori.
Questa duplice varietà sadica
cambierà mai...