La visione
d'un sole impregnato
di toni astuti
come spade discendenti
trafigge il pallore degli occhi
tenue lume lampeggiante
Costa
prendere tra le braccia
stanche
gambe piegate alla forma della stanza
costa appoggiarvi il mento
su ginocchia ancora
orgogliose
costa ascoltare in silenzio
la guerra che trucida la volontà
il genocidio di ronzii fedeli
l'acuminata fine
così totale nella sua voracità
così furba nella sua cortesia
così lenta e comoda
nella sua morbida e asfittica
giacenza
Non voglio
più attendere
non voglio
più...
... Affondare le mani
nello stomaco
vuoto
alzare la schiena
scivolando la pietra
guardare l'infedele
abbandonarti
col suo viso di coccio
a sussurrare
nomi di nomi
e frantumarsi
Voglio...
giungere all'equilibrio
del sostegno bianco
guardarne le estremità
per un'ultima presenza
lasciarmi
andar via
dentro...
Urlo
eco
ape
Un'altra me
Un'altra...
me.