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IMMAGINANDO UN DESERTO UBRIACO

Grido improvviso dell’alba.
Tempeste magnetiche nel mio cervello stranito
Bevo.
Così posso scrivere.
Il poeta ha bisogno di vivere e sudare e correre e urlare
e il corpo libero nell’oscurità incatenata.
Vedo il serpente, lo pesto, mi ghigna.
dal basso e io piango ancora.
Il whiskey è una strana sinfonia.
Petali caduti e
farfalle morte essiccate dal sole rovente del giorno.
Il deserto.
Trema il sorriso sul volto di cera.
Chiedo il motivo è un fuoco che scalda le mani.
Pelle scabrosa sudata nell’aria bollente.
Il serpente mi ghigna lo schiaccio e lui ride e sorride.
Non muore.
Cade.
Rumore di vetro e urla meccaniche.

 

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8 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • francesco contardi il 19/05/2014 18:38
    davvero metafore particolari e forti. cpomplimenti

8 commenti:

  • Luigi Lucantoni il 20/01/2007 23:57
    sono vivaci fotogrammi x me alquanto realistici x un'opera surreale
  • Antonio Pani il 05/01/2007 10:15
    Bravo, intensa e "forte". "... trema il sorriso sul volto di cera". Speciale. Complimenti, grazie per la tua attenzione. A presto.
  • Ivan Iurato il 20/11/2006 17:46
    Molto sentita, per lo stile, per le immagini per le emozioni... a rileggerti con piacere.
  • miryam maniero il 17/11/2006 20:51
    forti emozioni... tagliente sentire..
  • Ariberto Terragni il 17/11/2006 18:46
    Mi sembra di avvertire la netta presenza di autori che amo come Jim Morrison e Charles Bukowsky, si sente la presenza della tempesta elettrica. bella poesia, complimenti.

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