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Al mirar di quella

Er dunque andante al mirar di quella
Come luna e luce mi riempion di candore
E adunquere alzarsi il nostro sguardo
E al fin della luce io lo volsi

A contemplar la grande volta
Ove a pochi istanti, al disparir del Sol,
Il cielo vidi cospargersi di Stelle
Maestosi occhi dell'infinito Tempo

Che da lassù volgevan il lor richiamo
Pe ' giungere dunque al supremo essere
Ch'el mio cor ardiva del disio di veder

Alenare al supremo voler della nostra vita
Che spesso a volte cagiona la Ragione
Perché l'ombre sur la vita domani mancherà

Pel sentimento che nel mi core dimora,
E de li occhi ove se specchia l'Alma
Che tutto può fuorché il pensar a chi non vede.

 

l'autore Andrea Contenti ha riportato queste note sull'opera

Fano, 19 novembre 2002


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3 commenti:

  • loretta margherita citarei il 14/12/2009 18:51
  • Kartika Blue il 14/12/2009 16:23
    Hai 23 anni, l'hai scritta nel 2002 quindi avevi 16 anni... cavoli ma bravissimo... dovresti scrivere ancora, sei troppo giovane e bravo per smettere!!!
  • Ugo Mastrogiovanni il 14/12/2009 16:02
    Ammirevole il profumo classicheggiante die versi del giovane Andrea Contenti, merita un "bravo!" e un "Ad maiora!"

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