Sono io che nel silente buio
con le ginocchia spoglie tra le braccia
ascolto il mio respiro
scaldandomi al fuoco della musica.
Aleggiano nell'aria tersa le note sensuali
di un appassionato tango,
le afferro tra le mani facendole mie
per arricchirmi di sensualità.
Io che ho atteso paziente che il gioco diventasse amore
seguendo le tue orme
per unirle ai miei passi,
ho visto il tramutarsi dei tuoi occhi,
il buio triste divenire luce
all'apparire della mia immagine
Sono io che sorrido nel pianto
per eludere il dolore,
prende braccia
gambe
cuore,
solitamente non ha un volto.
... non ha un senso
ed io la chiamo paura.
Paura della solitudine
di tristi parole consumate nel pianto
nella crudele sorte di chi è destinato ad amare...
poi mi perdo tra le tue forti braccia
riaccendendo di luce il paradiso
nello scroscio di limpida acqua
sulla mia pelle di rosa
inebriando d'essenza
le tue labbra di petalo.