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Canto all'ignoto

lugubre, freddo brivido,
ladro di respiri, scorgo in te ciò che è ignoto
e ne sono ammaliato.
Forma ancestrale e mutevole,
sfocata figura ai margini della mia mente.

Buio anfratto all'ombra di mille soli ardenti,
orizzonte degli orizzonti.
Notturna tenebra che nessun lume
Può rischiarare.
Pallida notte della mente.

Per te il mortale si mette in dubbio,
per te vacilla e arranca.
Di te il mortale ha ignota coscienza,
per te serba timore e cova paure.
Il tuo fascino non conosce eguali.

Corvina, pallida dama,
somma ed eccelsa, mia unica brama.
Sogno di veglia, miraggio di perfezione.
Flebile voce al timpano del folle;
amante e musa del genio.

Al tuo abbraccio, oblio senza pace,
aspira ogni mente forte ed audace.
Al tuo bacio, di follia portatore,
di nera luce brilla ogni cuore.
accoglimi nelle tue ombre.

 

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