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Un giorno come tanti

Sono qui seduto a questa scrivania;
un'altra notte insonne, un'altra notte senza te.
Stringo una birra tra le dita
fisso il pallido e vuoto orizzonte di queste pagine.
Non so come, non so perché
mi ritrovo a fissare questo lampeggiante mirino
che mi chiede di raccontare ancora.
Sarà la birra troppo calda che non riesco a bere
sarà la pioggia che rende malinconica questa notte;
"piove sempre in questi momenti"
e molti ormai sono i giorni di pioggia che mi accompagnano.
Sarà per questo che mi ritrovo a scrivere ancora,
sarà perché oggi è un giorno come tanti,
un giorno che mi batte e ribatte in testa e non mi da pace.

È un giorno come tanti questo,
un secondo a cui se ne affiancano mille altri uguali ed anonimi,
un ennesimo secondo in cui tu sei dentro di me,
nei miei occhi, sui miei denti, nelle mie orecchie,
strisci sotto la mia pelle e mi scivoli tra le dita.
Un giorno come tanti altri, un attimo come mille altri.
Un lampo fende l'aria,
il cielo brucia e le nuvole si spaccano.
Il fragore del tuono mi fa compagnia.
La mente viaggia, corre
come un cavallo senza briglie ne morso;
Vola e fugge perché è la sola cosa che sa fare.
Ci sei tu con il cuore ed il corpo saturi di brutti ricordi
e il desiderio che resta sopito
al boato di quel dolore.
Un tuono mi culla e mi sconvolge.
La mente corre, vola e fugge a strappar via dal sonno
l'armonia dormiente schiava del caos.
Ci sono io, avvinghiato a te davanti ad una finestra.
Il mondo è sparito è fermo,
bianco, senza suono, senza ombre.
Ci sono io avvinghiato a te ed il cuore perde un battito
quando un soffio di vento ti sposta i capelli sul viso.
Sono io vento, sono io quei capelli.
Ci sono io sopra di te,
la luce filtra da una finestra socchiusa.
È il primo mattino che ci sorprende vicini.
Ci sono io sopra di te.
La luce balla sul tuo ombelico come su di una coppa d'oro,
si nasconde tra i tuoi seni bianchi di neve
e corre su i tuoi capezzoli che per la prima volta vedo baciati dal Sole.
Ci sono io sopra di te e l'aria trabocca di noi,
sono io luce che ti sfiora, sono io Sole che gioca ancora.
Ci sono io davanti a te,

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5 commenti:

  • Anonimo il 29/12/2009 15:01
    la poesia parla di dolore.è bella, però.
  • Viky D. il 25/12/2009 23:52
    I ricordi a volte acuiscono il dolore per un amore finito, come no... bella, complimenti.
  • Anonimo il 25/12/2009 22:44
    un puledro selvaggio correva nelle praterie infinite del suo mondo... ha incontrato una compagna ed è stato l'inizio di un grande storia d'amore... tra i boschi delle fate, nella magia dei tramonti... nelle albe luminose dove risplendeva il loro amore... la vita a volte separa... sfumano i sogni... la pioggia cancella i ricordi migliori... come impronte sulla spiaggia come un disegno fatto coi gessetti da un'artista improvvisato sulla piazza del mercato... cosa rimane... sempre lui, sempre il dolore, questa è una certezza, di cui credo vorremmo tutti fare a meno...
    Bellissima, perdona se mi sono lasciata andare con quel cavallo... in un viaggio, però questa tua poesia mi ha rapito,è davvero molto bella, grazie.
  • loretta margherita citarei il 25/12/2009 21:12
    immensamente triste, piaciuta
  • Anonimo il 25/12/2009 20:46
    Tutto passerà e lo spirito e la mente torneranno sereni come il cielo dopo una tempesta, almeno questo vuole essere il mio augurio.