Ragazzotti stivaloni
elolite tacchi alti calano
fitte nebbie novembrine
a smussare gli angoli
di palazzi arancio
sotto casa mia.
Sguardi ostili
e non si passa
e se riuscissi
a scavalcare mandrie
di giubbotti fetidi
comunque...
non esisti.
Sboccate bocche
al pomodoro fumano
spietati comignoli
fiati d'acido e metallo.
Eppure
il muro basso
passo dopo passo
gioco d'equilibrio
è ancora laggiù...
Loro però
non giocano più, loro
ragazzi di strada muoiono
tutti i miei ricordi.