Nell'acerba stagione degli anni
scandivo la mia solitudine
nel silenzio del tempo.
Mi perdevo nel verde dei prati
a rincorrere forte i miei sogni scaduti
respiravo frenando l'ingenua natura
e lo sguardo evitavo degli occhi l'opposto.
Fu così che andai via con la mia fantasia
sottraendo a quegli anni i momenti più gai.
Continuai a baciare la vita a me ingrata
regalando alle ore proibite
rinnovate speranze mai perse.