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XII Lettera agli inascoltanti

Salivo un sentiero di un monte
cosi lontano da noi
che neppure la vostra straordinaria malinconia
potrebbe immaginare mai.

Mettevo passo dopo l'altro alla via
dal tragitto obbligato della vita
e piegavo ferro e sorreggevo colonne grandiose
come un Ercole impazzito.

Crescevo figli immergendo mani nell'acqua
domando i caldi rigurgiti
delle risposte mai arrivate dalla bocca sempre aperta
di un dio in eterna contumacia.

Spingevo sassi che galleggiavano all'olio del tempo
che di spietata incultura ci riempiva
gonfiando il ventre del tumorato che sono di dio
scegliendo l'apoteosi dell'eutanasia.

Pazzo è il gelido salmo che non parla che a se stesso
e inghiotte sogni irrealizzati
dei comuni mortali che siamo noi
e dei comuni mortali che siamo noi
si serve ogni giorno senza alcuna pietà.

 

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6 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Sergio Basciu il 27/07/2014 18:03
    Dalla lettura ricevo sensazioni intense, emozioni,... belle immagini,... versi con un ritmo affascinante... un grido, direi, contro l'assurdità dell'esistenza... mi piace

6 commenti:

  • giancarlo milone il 02/02/2010 05:24
    a me piace, qualcosa convido, altro no, alcune strofe mi piacciono meno, ma esprime idee... e questo in fondo, è quello che conta..
  • nicoletta spina il 08/01/2010 23:14
    Complimenti per la forma e per il contenuto.
    e grazie...
  • Cinzia Besaldo il 08/01/2010 15:48
    anche a me piace molto come scrivi tu
  • Giuseppe Tiloca il 08/01/2010 15:26
    Bravo è molto bella.
  • loretta margherita citarei il 08/01/2010 14:54
    scritta benissimo
  • karen tognini il 08/01/2010 14:54
    COMPLIMENTI...
    È BELLISSIMA

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