Sembra ieri
nel sogno che ho stracciato,
lo specchio infranto adesso
sa riflettere solo miriadi di occhi
sorridenti e vuoti.
Arranco nel buio col mio piccolo carro
mentre l'universo sceglie la sua stella,
ancora una donna dalle rubine labbra
volgerà il volto bianco al desio...
Sarò io nell'abito migliore,
sul fido destriero,
a correre verso te...
Dolce,
caldo
ancora una volta averti nel ventre
di mille sere
prima di sparire
in una pozza oscura.
Sangue sgorga ora
in lacrime sui polsi,
non lo fermo...
Tendi la tua mano,
sarò lontana da ogni cosa,
salva persino allo sguardo di Dio,
della gente, del suo scherno.
Luce nella gloria di una rosa
al proprio fatale rintocco.
Io amo,
follemente t'amo.