Come morta scivolo nel sogno
In una dimensione alterata
Il mio ego trova finalmente spazio
Capacità di esprimersi
In situazioni surreali ma intriganti
Forse per questo tanto ricercate
Non esiste spazio definito
Nè tempo a scandire logica e continuità
Come al buio si entra nei meandri dell'anima
Ci si mette in gioco, tutto può accadere
Ora mi appare mia nonna defunta
Come da viva mi parla, mi consola, mi consiglia
Ora enigmatici panorami
Mari sontuosi, paludi melmose
Popolati da colossali tritoni e caimani famelici
Cloache tenebrose e carnosauri dalle fauci acuminate
Ora stazioni fantasma e volti sconosciuti
Vecchi compagni di classe o nuove conoscenze appaiono d'un tratto
Croci nere su colline disabitate
Ora mi ritrovo dentro ascensori impazziti
Che come missili sfondano palazzi
Ora chiese gelide e gremite
Dove si respira un'aria sovrannaturale
Ora spaziosi luna-park dai rumori ovattati
Ruote panoramiche luminescenti che sfiorano l'empireo
Ora sinistre stanze-museo con statue di cera
E scene di tortura perpetrate da sadici inquisitori
Dalla carnagione giallastra e lo sguardo ferino...
Un rimbombo di cacofonie sconnesse mi tuonano nella testa
Di sobbalzo ritorno al presente
Non senza pensare: ho vissuto davvero?
Sta a noi crederlo...