username: password: dati dimenticati?   |   crea nuovo account

ORA CHE LE MANI

Eppure
ora che gli occhi non si cercano più
e le mani non si toccano
ed i respiri non si sentono
ed i cuori non battono
e le vite non cadono
come stelle nelle vite passate
dell’altro

come in una scatola di cemento
fuori da tutte le cose
le rose nel vaso della stanza
le schiene vicine e graffiate

ho perso camminando la mia scienza
tra fiumi di vino ed il cielo
disteso nell’erba
come un fiore di sale
come un eterno errore
una mano di vento

nella notte delle fredde domande
di questa muta luna
di questo amico buio
di questo buio che poi e tutto
davanti al muro di cartongesso
ad intagliare le mie vene
e te e noi
e tutte le musiche perdute
e le lenzuola
e le persiane socchiuse
privo di un logico senso
che non c’è mai stato
che alla fine non mi sono mai dato

eppure non mi arrendo come un pazzo che è solo condannato
come un malato terminale
il binario lontano di una stazione
vago sempre con le mie dita nelle tasche
fumando disperato di disperazione

eppure finirò un giorno la mia vita
tranquillizzando tutti
inevitabilmente
IO
fallendo
riportando a casa le mie scarpe
tutte le mie inutili carte scarabocchiate

eppure arriverò un giorno in quella strada
pronto come un rapido silenzio

dopo l’amore.

 

un altro testo di questo autore   un'altro testo casuale

1 recensioni:

  • Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
    Effettua il login o registrati
  • Anonimo il 31/03/2014 23:34
    Molto apprezzata... complimenti.

13 commenti:

  • nemo numan il 05/09/2009 07:46
    piaciuta
  • lucia cecconello il 12/02/2008 20:52
    Molto bella ciao
  • Riccardo Brumana il 25/03/2007 03:43
    molte metafore, alcune buone, nel complesso una bella poesia, avrei messo almeno qualche verso in rima per renderla più scorrevole.
  • Anonimo il 14/03/2007 11:27
    Rimango estasiata dallo scorrere delle parole... metafore nuove... immagini toccanti. Mi piace... ho perso camminando la mia scienza... e tanto altro.
  • Alberto Ghia il 06/02/2007 21:26
    ... tutte le mie carte scarabocchiate. forse questo verso basta da solo, più di mille altre parole a esprimere l'inquietudine moderna. ottimo.
  • Anonimo il 08/01/2007 18:01
    Sentimento di confusione e smarrimento e speranza il tutto condito ed allietato da una veloce e scorrevole composizione che esalta e cadenza il ritmo delle emozioni rivissute per condurre poi al sentiero della speme e della ferma risoluzione. Onore allo scrittore ma in maniera particolare al suo animo per essere riuscito a cogliere i particolari insiti in questi sentimenti così distanti tra loro.
  • michele marra il 13/12/2006 22:29
    ottima lirica

Licenza Creative Commons
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0