Il mio mantello di crine foresto
è spada per le ore del giorno,
le spezza nel centro e deride
il mistero di ogni credulo amante.
Sacca di ami ancora vuota, ora
brulica di soppiatto la terra è
fucina di orrori che cresce gigante
ombra di vermi sul cuore impazzito.
Sepolta sotto erba immaginata
credi di sentire, sollevi acqua
quando vedi che la rossa cortina
abbraccia i seni materni del tempo.
Siamo fronde rovinate a raccogliere
stillicidio di menti prigioniere,
saremo solco di materia, forma
di creta bruciata dal sole di ieri.
Mi vedi? Ora tra le ombre
ora serpe di corda
sono pelle e sangue, non vedi?
Il tempo del mondo rintocca.