(Quando leggeva piano il calore
della transumanza scemava nella povere)
Guardo da tende spente il morbo che
sale da volani di sole, sale lento e
accende il cuore di nuove bugie.
Il mondo che nasce oggi si nasconde,
timido fantoccio giace rugoso al suolo
mentre mi guardi sospesa nel sale.
La sabbia del vento penetra nei
nostri solai e sparge ricordi come
monete, emergono talora nella ruggine.
Ti ho perso, tra il legno di quella casa
quando leggevi assorta, la bugia era
pallida ombra dell'odierno distacco.
(I flutti e il suolo, eterno rifrangere
di luce, accesa per noi ancora
ci aspetta silenziosa nel buio)