Inverno,
signora
elegante, raffinata,
ha nel guardaroba
vestiti dal taglio classico,
in tinta unita,
di nero notte,
grigio pioggia,
bianco neve,
viola del pensiero riflessivo,
collier di stelle fulgide,
anelli con diamanti di brina,
con scarpe dal tacco a spillo,
fende la terra,
tutto squarcia col gelo.
Primavera,
dama gioiosa, indossa
abiti semplici,
tinti da colori tenui, pastello,
gonne di sole
ricamate di fiori,
camicette turchine
di vento e di cielo,
sandali come calzari,
lieve il passo,
tutto rinverdisce e colora,
il collo adorna
con i baci degli amanti,
nel risveglio dell'amore.
Estate,
veste pantaloni
blu mare,
top di arancio sole,
shorts di sabbia,
abiti scollati
d'imporporati tramonti,
di passioni accese e fugaci,
festosi i suoi orecchini
di ciliegie, di pesche e pomi,
mette collane lunghe
di conchiglie e girasoli.
Autunno,
donna frivola,
mette abiti
con riverberi d'estate,
gonne di foglie oro e rosse,
con frutti serotini,
adorna il collo ed il crine,
con vestiti di rosso vino,
ai baccanali, concede il grembo.
Poi, pentita,
veste il saio marrone,
scalza, penitente,
sui boschi e sulle valli cammina,
celando il volto
col manto nebbioso,
nelle lacrime
annega il sorriso.