per Giuseppe Berto, nel libro "La gloria", Giuda compie con il tradimento un ultimo dovere d'amore, pagando con la dannazione un atto per cui era stato predestinato dalle Scritture.
"Nella nostra vicenda, dove tutti i manichei di tutti i tempi hanno trovato conforto, Tu sei la luce e io sono la tenebra: abbiamo confortato innumerevoli crudeltà e ingiustizie. Non è possibile che la tenebra sia soltanto tenebra - né forse la luce soltanto luce - ma siccome gli uomini sembra non possano fare a meno di crudeltà e ingiustizie, io continuo ad essere la tenebra: colui che tradì, che lo consegnò ai suoi nemici, intorno al quale non si sprecano molte parole."
qualcuno doveva fare Giuda ed a lui è toccato...
forse ha vissuto un tormento simile a quello di Gesù nell'orto degli Ulivi...
c'è qualcosa di nobile a volte nei personaggi più disgraziati,
e qualche scrittore lo ha sottolineato...