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Grido di solitudine

Grido proprio a te
che piangi nella notte
o mendichi
nella speranza di una briciola di pane,
sì urlo disperato la mia solitudine
e strillo perché so
che non puoi far niente
col mio pianto derelitto
neanche versare una lacrima inutile
o sollevare la mano
in un gesto di pietà
o soffiare una carezza
che non si può modulare...
e allora portami con te
sulla follia del nulla
sulle ali mozzate dell'impossibile,
sì, trascinami lontano
dove nessuno possa trovarmi
molto distante
con te e oltre di te
al di là di me
perché nessuno ci avvicini
porgendo la domanda:
"Dimmi, cosa facciamo,
ti prego, ti prego..."

 

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0 recensioni:

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48 commenti:

  • laila il 10/11/2012 17:01
    la solitudine nel momento in cui si vive lascia un vuoto dentro, ma lentamente lascia spazio ad una forza interiore inaspettata. ciao bravo laila
  • Anonimo il 27/06/2011 18:06
    Ah questi poeti, sempre così disperatamente solitari... che vedono poi la solitudine altrui come nessun altro potrebbe... molto sentita... specie alla fine con quel "ti prego, ti prego"... hai dato l'idea del bisogno d'amore... ottima
  • Artemisia artemisia il 01/05/2011 08:47
    struggente, cupo e disperato questo "grido di solitudine" che non si sublima in niente e che non ha catarsi. Versi tristi ma chiari e diretti. Che dire, sempre sorpresa dalla tua bravura e dalla maestria che usi nei componimenti.
  • Anonimo il 09/04/2011 19:19
    Le sensazioni che mi lascia questa poesia mi sono molto familiari... la solitudine è qualcosa che conosco bene e la tua poesia è molto profonda e bella, complimenti!
  • Anonimo il 17/03/2011 15:36
    quanta solitudine... espressa egregiamente nel tuo scritto
  • Viky D. il 03/10/2010 11:44
    È il nulla, il vuoto dell'anima che genera silenzi e mostri. Quei silenzi diventano urli sempre più assordanti, inascoltati agli altri fuori da noi. Tutti abbiamo urlato in silenzio, chi più chi meno.
    Questa poesia mi ha stretto il cuore.
  • Laura Millian il 26/05/2010 12:36
    Mi sento la maggior parte dei miei giorni sola... lo sono sempre stata perchè la solitudine è il non avere con noi chi ci possa comprendere... chi sa di cosa abbiamo bisogno... sino a quando non avremo trovato quella persona il buio governerà i nostri occhi. bellissima poesia...
  • Tiziana D'Andrea il 20/05/2010 10:10
    Sebbene non mi senta sola tanto spesso, leggendola mi vengono in mente quei momenti di solitudine che credo capitino a molte persone, forse quando un po' stanchi e schiacciati da eventi difficili da vivere non riusciamo a trovare via d'uscita e nessuno a cui appoggiarsi disperatamente.
    Molto bella
  • Anonimo il 19/05/2010 07:47
    Me la sento mia, emozionante veramente!
    Bravo.
  • Cesira Sinibaldi il 11/05/2010 12:33
    Il desiderio di essere trasportato comunque "sulla follia del nulla" è per me di una profondità incredibile, come la capacotà di metterlo in versi. Complimenti!
  • Federica. il 06/05/2010 22:45
    Ma è stupefacente! Ma.. come fai a far uscire certe cose?:O:O Complimentiiii!
  • Angelo D'Onofrio il 18/04/2010 18:03
    Che intensità!... Ho sentito un particolare coinvolgimento nei tuoi versi. Ad un inizio tutto lasciato ai sensi... si alterna una seconda parte dove, tra le righe, si seperano 2 strade... 2 modi di vivere la solitudine: 1) la ricerca di un qualcuno/a con cui distrarsi e poter finalmente volare; 2) il triste epilogo di un'esistenza alla quale si rinuncia per non patir più pene. All'uomo solitario spetta quindi la scelta più felice o triste della sua vita.
    Congratulazioni, Ignis
  • denny red. il 05/04/2010 05:19
    la solitudine.. non è facile.. e ai ragione!! ma.. tu sei forte,!! molto forte,!! decidi e la uccidi..!!! BELLISSIMA!! poesia ignis ignis ciaooo un abbraccio!!
  • ombra bianca il 03/04/2010 00:19
    molto bella ignis!!!! mi ritrovo molto nelle tue parole...
  • Tiziana La delfina il 27/03/2010 06:24
    Con questa bella poesia caro Ignazio hai toccato una corda del mio cuore, complimenti.
  • Anonimo il 20/03/2010 22:25
    Ciao Ignazio! Che piacere leggerti.. Bellissima.

    Giuseppe.
  • Andrea Zotta il 14/03/2010 14:23
    Malinconiche immagini molto descrittive.
    Bravo complimenti.
  • Ugo Mastrogiovanni il 07/03/2010 12:25
    Quella solitudine che spesso soffoca e ammala, a volte diventa una ricerca, il contatto con un qualcosa di indefinito di cui la nostra natura non sa fare a meno: è il momento in cui liberiamo il pudore dei nostri sentimenti e mostriamo liberamente il nostro orientamento spiritualistico prevalente, e facciamo bene. La poesia ci dà questa possibilità e Ignis l'ha sfruttata con la solita diligenza e bravura.
  • Vivì Coppola il 07/03/2010 12:15
    Un urlo di solitudine, ma anche una richiesta d'aiuto per poter uscire dal pericoloso vortice del nulla in cui ci sentiamo a volte. La richiesta d'aiuto è anche un segno di speranza, la volntà di uscire dal tunnel buio. Così l'ho letta. Poesia malinconica ma molto molto sentita e apprezzata!
  • Anonimo il 02/03/2010 14:47
    Bellissimi versi urlati, aggiungerei.
    Bella davvero, grande Ignis.
    Ciao B. Roses.
  • Rosanna Affronte il 24/02/2010 18:18
    Bei versi... complimenti...
  • Giuseppe Bellanca il 18/02/2010 00:29
    Nel delirio della solitudine, la mente annebbiata urla nel silenzio in silenzio, perchè nessuno può sentirti, solo tu puoi ascoltare quel grido, da quel grido ti sveglierai dopo un viaggio nella sofferenza, dopo aver vissuto quei momenti che fortificano lo spirito che c'è dentro ognuno di noi e da quei momenti spasmodici ci ribelliamo fino a quando una speranza accende un piccolo bagliore di luce che ti spinge verso la rinascita.
    Una bella poesia nata dalla sofferenza. ciao Ignazio.
  • laura marchetti il 16/02/2010 09:04
    è un grido che pur essendo in mezzo alla gente... sento anch'io descritto in questo modo tocca l'anima.. complimenti!!
  • Don Pompeo Mongiello il 13/02/2010 19:22
    Una poesia bellissima seppur malinconica. Bravo
  • alice costa il 13/02/2010 18:25
    splendida... un grido di solitudine gridato all'universo intero... e tra la follia del nulla e ali dell'impossibile.. un lasciarsi trascinare... immagini forse tristi ma reali...
    un abbraccio
  • Antonietta Mennitti il 13/02/2010 17:51
    Introspettiva toccante e ben scritta, Complimenti!
  • karen tognini il 13/02/2010 09:05
    Molto.. intensa.. triste.. ma ben scritta...
  • Maria Lupo il 12/02/2010 02:15
    è bella ma terribile, Ignazio, spero che la disperazione che esprime sia solo... poetica...
    Anche se non ti sento da un po' ti penso, cercherò di scriverti. Ciao.
  • TIZIANA GAY il 11/02/2010 12:23
    è stupenda :il tuo pianto derelitto è uno specchio su realtà che non puiu cabiare e ti senti impotente..
  • Anonimo il 11/02/2010 02:08
    la follia è un ottimo metodo per passar tempo ma rende solo piu strani agli altri e forse rende piu soli la solitudine la vediamo solo quando ci fa comodo la compagnia anche mi piace fare il saputo anche se in realta non so nulla ignis mi mancano i tuoi commenti un abbraccio anche da parte mia
  • Anonimo il 10/02/2010 18:16
    la solitudine attraversa silenziosa la nostra vita, nonostante si abbia a disposizione infiniti mezzi di comunicazione, la nostra sfera emotiva sembra essersi inaridita, la nostra affettività spenta. Una notte dell'anima. L'unico nostro appiglio è aggrapparci con tutte le forze alla vita, per spazzare via il buio e strappare un sorriso.
  • Sara ***** il 10/02/2010 09:58
    Sofferenza, impotenza e follia... l'impossibilità di poter fare qualcosa per smuovere una situazione stagnante come la solitudine... toccante..
  • Dolce Sorriso il 09/02/2010 21:53
    bella e sentita poesia
    ti abbraccio
    Anna
  • giovanna raisso il 08/02/2010 16:21
    un grido a sé stessi.. portami con te.. al di là di me, dove nessuno possa trovarmi.. se non me stesso..
    bella Ignis
  • Anonimo il 08/02/2010 00:04
    Chi non ha provato queste sensazioni
    questa estranietà dal mondo, questa immensa solitudine anche in mezzo a tanta gente.
    Gridare, senza essere ascoltati
    La linea della follia, è sottile, basta poco per superarla...
    specialmente quando la solitudine si fa sentire forte e squarcia quel leggero equilibrio raggiunto.
    Bravo Ignazio, ha espresso benissimo il concetto
    è arrivata dritta al cuore
    Un abbraccio
    Angelica
  • A. SOFIA il 07/02/2010 23:23
    ... Spiraglio di luce nella notte buia...
    Complimenti...
    veramente bella!
  • nicoletta spina il 07/02/2010 22:32
    Molto bella e sofferta questa tua...
    un grido che vuole andare oltre e sulla follia del nulla ritrovare lo spiraglio della serenità.
    Un abbraccio
  • Aedo il 07/02/2010 19:36
    Ringrazio tutti gli amici per i profondi commenti. Chi non ha provato nella sua vita un momento di tristezza infinita, senza vedere in quell'istante uno spiraglio... È chiaro che poi qualche lanterna si è accesa, rendendo meno opprimente la morsa del dolore. Mi son voluto tuffare in quel momento da me vissuto, senza rifugiarmi in surrogati consolatori, ma volendo affrontare tutta l'intensità di quello che appariva come una disperazione. Bisogna avere il coraggio di guardarsi nel profondo, senza paura e senza aspettarsi nulla. È come se ci si trovasse sul ciglio di un baratro, respingendo a priori le corde gratuite. La liberazione non può che venire da noi stessi. Nella poesia vi è, però, un'ipotetica via d'uscita, che non nega il discorso precedente: "portami con te sulla follia del nulla, sulle ali mozzate dell'impossibile. Allora ricuciamo queste ali...
    Grazie!
  • Anonimo il 07/02/2010 18:11
    Ad ognuno la propria solitudine... un grido che si è sentito!!
    Bella e forte...
  • Fabio Mancini il 07/02/2010 17:22
    Il passo dal "cosa facciamo" al "cosa ci facciamo" è breve ma significativo, perché per soddisfare il nostro Ego, ci somministriamo di tutto. Benché le responsabilità risiedano altrove, i pesi però gravano sulla collettività. Ma la tua non è una denuncia sociale contro qualcuno, piuttosto è un grido come di "colui che grida nel deserto" delle nostre città, sempre più luoghi isolati che luoghi di aggregazione e di vero scambio culturale. Eppure nella mia ingenua formazione cristiana e nella mia natura di sognatore, penso che deve esserci un'altra strada che non sia quella della disperazione, o dell'auto-commiserazione. L'esistenza di questa ipotetica strada, nasce più da un'intuizione personale, piuttosto che dall'effettiva e concreta esistenza della stessa. J have a dream, diceva Matin Luther King e per quel sogno fu ucciso. Ciao, Fabio.
  • Donato Delfin8 il 07/02/2010 15:31
    Intensa.

  • terry Deleo il 07/02/2010 12:36
    Bella, molto bella.
    Un disperato grido di solitudine che colpisce il cuore.
    un abbraccio
    terry
  • Cinzia Gargiulo il 07/02/2010 12:01
    Poesia intrisa di forte sofferenza. Molto bella!
    Un abbraccio...
  • fabio martini il 07/02/2010 10:50
    ottima poesia con un grande trasporto che sei riuscito a rappresentare benissimo... ciao fm
  • loretta margherita citarei il 07/02/2010 10:45
    intensa soffoerta poesia, molto bella
  • francesca cuccia il 07/02/2010 09:29
    La dove la solitudine ci trasporta
    vincerla con la lotta
    assaporare la vittoria
    e tornare a vivere di luce e amore.
    Bellissime parole.
    Un caro saluto Ignazio.
  • Vincenzo Capitanucci il 07/02/2010 08:41
    Grido in un mondo del non fare... se non i cavoli propri... ne uscirà un bel Krauto... gridando... Aiuto...

    Molto bella Ignis... un abbraccio...
  • Amorina Rojo il 07/02/2010 07:40
    si sente in ogni verso il pianto della tua anima... bacino

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