Quella porta chiusa
tetra come la notte
nega il transito
alla mia fantasia.
Non c'è più via,
solo riva di sabbia
orfana delle orme
lasciate dalla follia.
Non c'è chiave,
non c'è serratura,
non c'è parete,
solo un pugno infranto!
Con sensi sconvolti
VEDEVO la mia musica
ASCOLTANDO l'arcobaleno,
abbracciavo l'impossibile
e sapiente omertà.
E l'anima restò sola,
ma testarda e vincente
scivolò via lentamente
ignorando quella porta!