Petali di dolore
che si scagliano dalle nubi
e l'asfalto ipocrita
che esce dal rifugio
ben nascosto,
per colpire a freddo ogni attimo
intimo del passato.
Ho voluto cancellare la falsità
il rammarico e la prostrazione
per non essere l'animale
di nessuno.
Ma il cammino è impervio,
un inno senza fede
una speranza nell'ago.
Ma forse i raggi conosceranno
ancora una volta,
pelle dove posarsi.
Ancora una volta ripasserò
le lezioni dei giorni bruciati
e delle corse folli,
limando gli errori
come goffe esperienze,
generatrici di risate.
Rottura di contatti
come fonte di rinascita
nuova pelle, anche se la vecchia
è ben tenuta nello zaino.
Vomito capiente,
per spurgare e ripulire
lo sfinimento
e tutto il resto è amore
tutto il resto è amore
tutto il resto è amore...
le malattie sono infimi pensieri
di auto-convincimento,
la paura è la droga della fiducia