Ed io oramai, stanco viandante
sotto il cupore di questo cielo
pesanti i passi sui rossi tappeti
di foglie secche, smunte ed ingiallite
senza più linfa, ma ancor rumoreggianti
al vento freddo che presto via ci porta
vita futura e rigogliosa speme
di nuove e verdi, gioiose primavere.
Migrano via gli uccelli, non più attori
di queste tante, desolate quinte.
Mi lascian solo, coi ricordi tristi
di vita forse, inutilmente spesa
nel sacrificio di giovanili gioie.
E ancor rimiro, il grigiore del cielo
attento a una porta, che ormai cerco invano...
Mi coglierà distratto la mia sorte?
In altro tempo e poi, all'improvviso?
Ecco il bisogno, di rimuginare
della mia vita, tutto il suo riassunto
e triste mi preparo a questo evento
così che il vento, non mi trascini a stento
con sè per sempre, e in luogo sconosciuto
per ritrovar la pace, dei momenti
rari e felici... Pur brevi che ho vissuto