Nell'angolo più buio dell'antro
piegato in posizione fetale
attendo, nudo, in silenzio.
Ascolto il battito incerto
delle ali di falene perse
nel cercare la via giusta
attratte dalla luna spenta
nel cielo buio della grotta.
Gocce di lacrime private
sono il liquido amniotico
nutrimento per le illusioni
ancora presenti nei sogni.
Rinascerò ancora una volta
quale voi mi voleste
o come il destino scelse.
Ora, ancora e ancora
scelgo di scomparire
come fu e forse sarà.
Partorito da Esculapio
tornerò a fingere un sorriso
o a ridere di nuovo alla vita
o a piangere per sempre.