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Osteria

Le luci soffuse
di una taverna
e bicchieri di vino
vuotati in bestemmie
di partite a carte
nell'acre fumo
che anebbia la sala.

Un poeta assorbe
parole ed odori
che raccontano vite
d'anziani in pensione,
d'amori vissuti
ed altri nascosti
nello schioccar di carte
su tavoli in legno
mentre l'oste raccoglie
i suoi vuoti.

Che importa ormai
s'è giorno od è sera
quando il tempo è uguale
e le feste non distinguono,
il poeta raccoglie
ed in silenzio riporta
emozioni d'altri
sognando anch'esso
momenti rubati
che ad altri racconta
invitando a provarli
in mezzo al fumo
e scorre la penna
come il vino e le carte
nell'ignorar di tutti
mentre l'oste raccoglie
non solo bicchieri
ma ricordi d'altri
come un libro nel tempo
che nessuno mai sfoglia.

 

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3 commenti:

  • loretta margherita citarei il 06/03/2010 21:25
    veramente bella, scritta benissimo, bravo
  • laura marchetti il 06/03/2010 19:28
    un bravissimo poeta che ha raccolto questi versi questa poesia
  • Anonimo il 06/03/2010 12:05
    Piaciuta tantissimo... belle immagini... tra i fumi di tabacco e di alcol, odori acri, lacrimar di occhi, risate stanche, ricordi andati, tra briscole e scope su tavoli tarlati...
    un solitario poeta...

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