Ci sono momenti
momenti
infiniti come il mare
prendono l'anima
in un vortice di vita e morte
e vita
nuotare al largo
dove l'orizzonte è un cerchio
la scelta della riva
un raggio
uguale all'altro
inganno
nella geometria della vita
solo raggi disuguali
ogni scelta ha un suo futuro
come ogni madre un figlio
ma oggi ho
le calze rotte
vado a piedi nudi
per nasconderle
e sento già che brucia
l'asfalto di periferia
di vetri amianto
e sassi consumati
dai giochi dei bambini
di breccia bianca
dietro il mio cammino
lentamente
si fa polvere di cemento
e poi terra
finalmente terra rossa
sento forte
lo stacco tra
i due mondi
e salto
dalla tela di un film
dalla celluloide
alla vita
nelle zolle da affondare
terra umida e calda
come una madre
accoglie ferite
rigenera il sangue
e scelgo di restare
avvolto
in questa terra
a guardare
quel grande mare immenso
che da qui
sembra un arco
mare mutilato
orfano del suo infinito
smarrito
nella celluloide
di un film
incastrato
nel cemento di
periferia.