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E va bene. Mi arrendo. Non a te. A me

All'infinita contraddizione della mia mente.
Alle persone che sono dentro di me.
Alle voci che Litigano, si Azzuffano, a cui tento di non dare ascolto.

Mi arrendo di fronte all'arpia che affonda le sue unghie nella mia carne,
di fronte all'angelo che tenta di sedare le mie grida.

Non puoi vederli Tu, non puoi sentirli, e nemmeno vuoi.
Sono tutti miei, da sola li domerò e diventeranno ossa delle mie ossa.

Il sangue coagulerà e chiuderà lo squarcio.
Morirai di sete.

 

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4 commenti:

  • Anonimo il 08/04/2010 22:28
  • Anonimo il 12/03/2010 22:41
    Una bella poesia dai versi originali. Mi è piaciuta. Brava... e benvenuta!
  • Anonimo il 12/03/2010 22:25
    Tante personalità contrastanti che dentro fanno rumore, anche se tento di non ascoltare... almeno ci provo. Buona e cattiva ma cercherò di farle diventare "una", io...
    bei versi, difficile situazione...
  • loretta margherita citarei il 12/03/2010 20:40
    bei versi scritti bene brava

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