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Compagno Tom

Compagno Tom, tu che scaldi sulla stagnola un posto in prima fila
per lo spettacolo di marionette di cui siamo attori.

Mentre l'ago percuote la vena
riluce il sorriso dipinto sul legno mosso dai fili.

Te lo disse tua moglie a schiaffi sul volto
te lo disse il tuo cuore a colpi scadenti
ammalato di noia ti sei avvelenato
ammalato di amore di amore malato
il tuo ultimo secondo non fu un lamento
ma un volo verso il limite dell'illimitato
verso la strada piu lunga per il paradiso.

 

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9 commenti:

  • tania rybak il 27/03/2010 00:58
    difficile, che l'ultima strada potrà portare in paradiso chi nella vita ha pianto di noia e ha sorriso di amore avvelenato, nulla di più sbagliato in vita della quale bisogna godere, dividere e aiutare, soprattutto se hai qualcosa da dare, vedrai che se la vita sarà impegnata a regalare l'amore, mai avrai noia nel tuo cuore, scrivi bene pero
  • Anonimo il 26/03/2010 21:01
    Nell'avventura dell'esistere poco conta l'essere considerati artefici di un crimine o vittime dello stesso, rispetto al giudizio che ognuno dà di sé, perché chi ci giudica vede gli effetti senza poter conoscere le vere intenzioni che in quegli effetti sono poi scivolate. Resta sempre una possibilità di redenzione anche per un demone, e questa è la conseguenza della legge universale che impone il cambiamento, sempre necessario quando si è mancata la perfezione.
  • Alessandro Venturelli il 26/03/2010 20:32
    La fortuna è quella che divide chi deve sopravvivere da chi si può permette il lusso di vivere nella serenità. Se io volessi seguire la via della chiesa (o meglio quella che presumo tu intenda considerando che di vie della chiesa ne ha una diversa ogni fedele)parlerei di inferno visto che da sempre i suicidi si considerano peccatori, invece il mio personaggio lo metto tra i "buoni" tra le vittime e non tra i carnefici di se stessi.
  • Anonimo il 26/03/2010 19:35
    Non si accenna alla fortuna né a un'alternativa precisa di vita. Neppure si potrebbe ritenerla una filippica morale, perché la scelta di affidarsi a droghe che danno estremo piacere relega tutto il resto della realtà al ruolo di comparsa inutile. Accade anche alla santità di trasformare la vita in un palcoscenico dove sgambettano ridicole marionette, con la differenza che il santo le ama ugualmente.
  • Danl Or il 26/03/2010 18:40
    Mi sembra che qui, ingiustamente, si faccia della bassa retorica morale. C'è un modo giusto o sbagliato di vivere? Per caso è la via della Chiesa? e soprattutto di che fortuna parliamo?
  • Collettivo Seppuku il 25/03/2010 16:31
    Tom che se nè andato via.. Esprimi un'empatia ed una sensibilità rarissimi. La maggior parte della gente si occupa solo del proprio orticello mentre tu ti immedesimi davvero negli "altri".
  • Alessandro Venturelli il 20/03/2010 12:57
    Io non mi drogo è a volte mi sento ipocrita a parlare di ciò che conosco solo indirettamente quindi non mi sento di aver espresso verità assolute. Provo però a immaginare e in questo mi riservo il diritto di sbagliare..
    La noia per me è la malattia che si sviluppa quando le passioni muoiono dentro all'uomo quando queste non hanno sfogo e inevitabilmente si finisce a lasciarsi vivere dalla vita, la droga in questo funziona come antidolorifico e quindi non do colpa alcuna a chi decide per questa strada, provo solo pietà per tutto ciò che avrebbero potuto vivere se solo la fortuna li avesse conosciuti più da vicino.
    Perche in fondo di fortuna si tratta; non si decide dove nascere e con chi vivere spesso neanche di che morte morire.
  • Anonimo il 20/03/2010 12:10
    ... la tua poesia rinnova la mia rabbia... non è la noia quello che uccide ma l'inquietudine, il sentirsi inadeguati, la paura, la solitudine, il dolore... che persone sensibili e troppo fragili non riescono a sostenere e allora l'illusione, ... la maledetta droga!
    Molto bella la tua poesia
  • loretta margherita citarei il 20/03/2010 06:31
    triste poesia, piaciuta molto, bravo

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